Situazione: Extra
Jazz:Re:Found 2019
20 / 21 / 22 / 23 giugno
DAY 3 – SABATO 22
BUKA ℅ Chiesa San Quirico
h 20:00
LEO MAS & ALFREDO
JOSEPH TAGLIABUE
Presale Tickets:
Daily tickets 15/20/25€
Experiences 12/20€
Anno: 2019
Prima tappa di club fuoriluogo e temporaneo fuori da Milano per l’estate 2019.
La Buka extraordinariamente a Cella Monte, a un’ora da Milano, Torino, e Genova, in un piccolo Borgo del Monferrato patrimonio dell’Unesco, all’interno del festival Jazz:Re:Found.
All’aperto ai piedi della chiesa di San Quirico, in orario tromonto con il ritorno del leggendario dj Alfredo padre del balearic beat eccezionalmente di nuovo insieme a Leo Mas, e i suoni cosmici di casa esportati da Tagliabue.
Cella Monte – Monferrato
Jazz:Re:Found è un incarnazione concreta dello spirito che possiede anche la Buka: riattiva per 4 giorni il borgo nei suoi luoghi più icononici, dall’Ecomuseo a delle corti private, dalla Chiesa di San Quirico ai giardini delle aziende Vinicole locali.
Eco Museo
Tra le colline del Monferrato Jazz:Re:found alla sua dodicesima edizione porta la sua decennale ricerca sulle radici Black della musica da club adeguandola al territorio e al borgo, spaziando nei 4 giorni da Gill Peterson a Boosta , da Tony esposito a Ibaaku, dalla batteria di Tullio de Piscopo e quella di Yussef Days, dallo storico prog rock italiano degli Area a Kaos e Dj Kram, dai concerti dei big dell’hip hop del mainstage agli showcase nei cortili privati fino a Dj Gruff e alla dancehall di David Rodigan.
Nella qualità e varietà del festival c’è anche spazio per i suoni della Buka ai piedi della Chiesa San Quirico, che vengono aperti dagli amici del Komorebi, FIlippo Zenna, TurboJazz e poi in chiusura anche da Dj Ralf.
Sabato 22 – Chiesa San Quirico h 20:00
Leo Mas dj set
Se cercate musiche e storie sull’evoluzione del clubbing in Italia, tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90, quando arrivarono house, techno, breck beat ecc. come si diceva ai tempi ‘la musica di tendenza’, troverete un nome ricorrente: Leonardo Marras, in arte Leo Mas.
La lunga storia della sua influenza sul clubbing italiano inizia nel ’89 al Movida di Iesolo, prende forma quando lo vede a capo de ‘La magica Triade’ con gli amici Andrea Gemolotto e Fabrice, al Ranch e nei primissimi After Hour italiani, e si concretizza con la fondazione delle più famose etichette underground italiane dell’epoca come la Heartbeat e le altre più squisitamente sperimentali, come la Pin-Up o la Muzak.
E’ stato punto di riferimento per tutti i dj che negli anni ’90 si buttarono sui nuovi suoni, perchè quando nel ’93-’94 il movimento dei club alternativi dilagò in tutto il nord e cominciarono i grandi raduni fuoriorario transcittadini, Leo era già cosiderato un veterano ed ero lo special guest di punta delle line-up, atteso nelle feste milanesi e romagnole come oggi si attendono i dj guest internazionali dello star system.
Leo Mas & Alfredo _ Ibiza 1988
Le cassette bootleg dei suoi djset circolavano allora come bussole di orientamento nelle nuove musiche e sono ancora sbobinate oggi per i passaggi unici ed epocali dei sui set, come il Rondò veneziano o gli originiali di Bowie nel dj-set di un Afterhour, o quando porto il demo wait lable del primo disco dei plasticman mixandolo all’alba del fuoriorario Drive-in.
E questa lunga storia ha a sua volta un prequel, perchè Leo importava in Italia usi e costumi imparati a Ibiza tra l’82 e l’88 quando era li in pianta stabile e suonava con il suo collega, amico e maestro, Dj Alfredo.
Alfredo dj set
Argentino di nascita e Ibizenco per vocazione, Alfredo Fiorito è riconosciuto internazionalmente come il padre del ‘Balearic Beat’.
Comincia a suonare ad Ibiza nel 1976 e presto diventa resident delle principali discoteche: Amnesia, Pacha, Ku.
Alfredo @ Amnesia Ibiza 1988
Si respira un clima di libertà a Ibiza, che in Spagna è la valvola di sfogo dal franchismo senza controlli e restrizioni, e per gli stranieri isola felice che nel giro di pochi anni richiama frikkettoni, aritisti e pecore nere dalle famiglie di tutto il mondo.
Alfredo cavalca l’onda proponendo dj-set trasversali e innovativi, dove l’unica regola è ‘non ci sono regole’ e la parola d’ordine è stupire: reggae ed elettronica proto-dance, post-punk e collonne sonore, ritmi tribali e caraibici, afrobeat e disco soulfull, il tutto uniformato dallo spirito del luogo, solare, rilassato e mediterraneo.
Le neonate discoteche estive diventano teatro di feste alternative che sono un punto di svolta e convergenza tra gli epigoni del movimento hippie anni ’70 e i germogli dei movimenti a venire, Summer of Love e Rave anni ’90.
Quel pubblico internazionale vuole musica inaudita, estasiante, stupefacente e soprattutto, non vuole andare a casa: è qui che cominca la tradizione sistematica degli Afterhors nel 1984, prima che Leo Mas e gli altri amici di Alfredo la importino Italia nel 1989.
Per questo nelle estati del ’87-’88 quando house e techno arrivano dall’america, Alfredo e Ibiza sono un passo avanti rispetto ai colleghi inglesi, che ritornano stupefatti in patria etichettando come ‘Balearic Beat’ tutta la musica che hanno sentito sull’isola.
Oggi il termine Balearic Beats risente dei suoni che hanno caratterizzato l’Isola in seguito: Italo & latin-house, downtempo e influenze etniche, che la ridefiniscono in una sorta di deep ‘global lounge’, più chilly e soft rispetto al carattere sperimentale dei primordi.
Storicamente parlando invece, ‘Balearic Beat’ è quella ‘musica di tendenza’ delle prime discoteche alternative di Ibiza, un genere-non-genere tipo la cosiddetta Cosmic, cioè quei generi che si fanno risalire ai primi anni ’80 per identificare i modi innovativi di fare Dj-set che sono passati alla storia come il preludio alla cultura da club degli anni ’90.
A ibiza questo modo era lo stile di Alfredo, e Alfredo ancora oggi ne porta in giro la memoria, ricordandoci uno dei luoghi dello spirito da cui provieniamo.