Situazione: Ex Cinema Aramis / Striptease
BUKA
℅ Ex Striptease
via Padova 272 – Milano
23.00 – SIMONA BEAT
00.00 – EVA GEIST (live)
01.00 – DJ HYTREK
05.00 – end
Al piano 1:
ROSARIO GALLARDO
Ingresso:
15 € alla porta
Prevendita privata salta-coda tramite l’infoline Buka:
15 + dp (max 250) SOLD OUT
LA MAGGIOR PARTE DEI BIGLIETTI RIMANE DISPONIBILE ALLA PORTA
Politica d’ ingresso:
Buka è una festa, non un locale, e come tutte le feste è anche un ritrovo di amiche, amici e conoscenti. A tutti e tutte diamo il benvenuto: a chi arriva dalle amicizie allargate, a chi pratica il turismo del divertimento, alle persone semplicemente curiose e quelle completamente sconosciute.
Gli spazi che utilizziamo per fare festa peró hanno tutti una capienza limitata, e ballare troppo schiacciati non funziona.
Per questo l’organizzazione deve limitare gli ingressi, dando la precedenza a chi entra in Buka molto spesso e alle tipologie umane compatibili con la festa momento per momento.
Tradotto in altre parole:
L’ingresso non è garantito. L’organizzazione decidce al momento chi può entrare alla festa e chi invece dovrà riprovare alla prossima.
All’interno della Festa:
Anno: 2023
La Buka in via Padova 272:
Apre le danze Simona Beat di Tropicantesimo, a mezzanotte il live di Eva Geist, e fino a chiusura 4 ore di trance ipnotica con il veterano parigino DJ Hytrek aka Pépé Del Noche.
Al piano 1, come sempre, l’area riservata di Rosario Gallardo.
Eva Geist live
E’ Andreina Noce, cantautrice, artista elettronica polistrumentista e sound designer che da circa 15 anni anima la scena underground italiana con progetti di gruppo e solisti, dai video alla poesia, dai centri sociali alle gallerie d’arte, dal pop alla ricerca.
Con la Buka quindi ha condiviso sempre tanti amici comuni, fin dagli esordi del progetto Le Rose firmato con Flavio Scutti di Postosegreto.
Tra il 2014 e il 2015 si sposta a Berlino , come biglietto da visita la compilation Ossidiana appena uscita e firmata Andrea Noce.
“Canzoni per bambini, cantilene Nam-myho-renge-kyo e hindu su batterie techno-acide, tantra lisergici per rituali di amore estatico. Suona come computer music meditativa, innestata nel club e nell’elettronica.”
La raccolta uscita sull’etichetta romana sperimentale Selvaelettronica viene notata dalla Macadam Mambo che la ripubblica con il nuovo nome Eva Geist e la catapulta nel cuore del circuito internazionale dei club con epicentro a Neukölln, passando dalla fleeting wax di Mehmet Aslan (una “corda tra synthpop oscuro e club music da testa bassa”), alla Hivern Disc, dal Primavera Sound a Terraforma, adattando via via al contesto la sua estetica in una forma più posata ed elegante.
Durante e dopo l’affermazione nella scena dei club e dei festival Andrea ha continuato le sue collaborazioni trasversali, le frequentazioni con il circuito del Fanfulla e della Pescheria, il progetto IA con l’amica poetessa Jonida Prift di Acchiappashpirt, il Quadro di Troisi con Donato Dozzy, le pubblicazioni con Steve Pepe, Anatolian Weapons, Tolouse Low Trax e Malka Tuti, per citarne solo alcune.
In Buka è attesa da prima della pandemia e qui porta un Live nuovo e più ritmico, ibrido di composizioni proprie, citazioni e rivisitazioni organiche col suo gusto caratteristico, sognante, trascinante e misterioso.
Dj Hytrek AKA Pépé Del Noche (FR / L’Acid Rendez-Vous) dj set
Benjamin Hytrek è dj dalla prima metà degli anni ’90, e sul profilo di Bandcamp è definito come “un dj di Goa-trance della prima ora”, oggi tornato protagonista della musica da club più innovativa e trasversale, dove si è fatto conoscere come Pépé del Noche.
Allo Striptease quindi continuano a germogliare i semi impiantati nel 2015 con “Prog“, quando si iniziava a rielaborare i suoni progressivi degli anni ’90 che negli ultimi 20 anni erano rimasti più appannaggio della sotto-cultura Goa e che a metà degli anni ’10 cominciavano allargare i propri confini.
Benjamin Hytrek è stato proprio uno degli artefici di questo recupero gettando ponti tra la cultura goa e le altre sottoculture elettroniche, innanzitutto con il progetto “Acid Randez Vous”, nato nel 2016 come serata in piccoli club di Parigi, poi diventato uno dei programmi di punta della Rinse FM che per prima ha creduto nel suo attuale successo e che così lo promuove: “Pépé del Noche non ha smesso di evolversi e di reinventarsi, [..] bazzicava principalmente la techno e la goa trance negli anni ’90, poi si è affermato nella scena notturna con dei set dalle influenze nu disco, EBM e acide.”.
All’Acid Randez Vous, Pépé del Noche invita artisti tra i più originali ed emergenti del momento, tra cui tante care conoscenze comuni, come Anatolian Weapons, Mekine-U-teksi e Tagliabue tra gli altri, coltivando anche una versione lenta della sua selezione che hanno chiamato Slow-trance.
Da allora il ponte si è fatto sempre più solido, con pubblicazioni di remix e dj-set su importanti testate ed etichette d’avanguardia e la direzione artistica di “Champs Libres”, la rassegna estiva diurna e domenicale tra le montagne dell’Arvernia francese, “cosmico-bucolique” come recita la pagina francese che più avanti sottolinea “Hippie-friendly”.
All’inizio di questi anni ’20 il tempo è maturo per tracce e re-edit (una trentina tra singoli e raccolte) prodotte in 25 anni e ripubblicate quasi contemporaneamente in digitale nei primi mesi del 2021, tutte con il gusto caratteristico che rappresenta il marchio di fabbrica di Hytrek:
Tempo in 4/4 o 2/4, tom sul secondo tempo e altre strutture e timbriche rubate ai batteristi rock, ritmica dettata dagli accenti degli arpeggi di synth, dalle cadenze dei reverberi degli echi e dei delay e delle frequenze più alte, piuttosto che dai bassi e dalla cassa, appena percettibile dopo il crescendo degli effetti.
Oggi che i confini tra i sottogeneri dell’elettronica sono più gender-fluid, Benjamin può tornare a suonare con il suo primo nome, come spiega lui stesso:
“…voglio che il 2023 sia un tempo di rinascita. Lascio anche il mio nome Pépé del Noche, preso per scherzo dopo una serata trash, senza che avesse nessuna pretesa di rappresentarmi. Mi chiamo Benjamin Hytrek, suonavo nel 90′ come DJ Hytrek quindi sto riprendendo il mio nome. La mia passione per la musica è ispirata ancora e per sempre, quindi via, verso nuove avventure.”
Simbolicamente quindi Pépé del Noche ha invitato il sè stesso del passato, Dj Hytrek, per la prima trasmissione Rinse FM di gennaio 2023 e il primo set come DJ Hytrek lo terrà in Italia, al fianco di Eva Geist e Simona Beat, proprio alla Buka del 24 febbraio.
Simona Beat dj set
Dal movimento e festa romana Tropicantesimo ritorna in Buka Simona Beat.
Dice Simona: “Nella sua accezione più comune, il significato di arte comprende ogni attività umana che porta a forme creative di espressione estetica, in virtù di abilità innate o di comportamenti derivanti dallo studio o dall’esperienza.”.
Per lei tutti questi fattori convergono in un percorso istrionico e poliedrico di forme di arte molteplici a cui dedica passione e lavoro da sempre, e che da sempre sono accompagnate da un sottofondo musicale ricercato e viscerale.
Nel 2003 è partita la sua esperienza come dj FunnyPam, da ‘una mente jazz, un’anima soul e un cuore funk’. L’amore per l’improvvisazione e la promiscuità dei generi l‘hanno poi portata a immergersi ed esplorare come Simona Beat varie correnti musicali, per lo più con l’attitudine ‘get down’ della musica black, fino ad abbracciare mondi sperimentali in continua evoluzione, incarnati ad esempio in Tropicantesimo.
Al Piano 1:
Un’ area riservata con Rosario Gallardo per la Buka allo Striptease.
Rosario Gallardo è provocatoria e volutamente oscena, iscritta in quel panorama artistico che viene definito porno-terrorismo, o alla spagnola pornoguerriglia: l’utilizzo del corpo e della carica sessuale per rompere gli schemi sociali e le ipocrisie borghesi, mettendoci sotto il naso le contraddizioni e i paradossi dell’interdipendenza umana e delle nostre pretese di libertà.
Performa principalmente in circuiti antagonisti e gallerie d’arte. Ha presentato alcune delle sue idee e delle sue esperienze nel libro “Estasi dell’Osceno”.
Citando la prefazione di Diana J Torres (teorica del movimento):
“…questo è femminismo, questo è senza alcun dubbio il luogo dove vive lo spirito della postpornografia”.